venerdì 28 novembre 2014

La grafica animata di VideoScribe

É quasi un mese che i tablet fanno parte integrante della didattica quotidiana della classe e che i ragazzi li utilizzano come strumenti di apprendimento.
Abbiamo iniziato la nostra esperienza con una lista aperta di apps che ci avrebbe dovuto accompagnare lungo questo percorso. Ma il tablet e le sue potenzialità, soprattutto in un sistema aperto come Android, sono in continua evoluzione e, come ci aspettavamo, solo negli ultimi giorni ne abbiamo scoperto di nuove anche per la chiavetta ChromeCast di cui abbiamo già parlato qui e di cui parleremo ancora.
In questo post oltre a parlarne ho voluto mostrare il video finale realizzato con un'app interessante che non faceva parte del gruppo iniziale selezionato.
Si tratta di Videoscribe; un'app dalla semplice curva di apprendimento che è in grado di realizzare animazioni gradevoli e tecnicamente complesse con pochi tap.
I ragazzi si sono subito appassionati e in breve tempo ne hanno sperimentato le potenzialità grafiche e tecniche.
Una delle difficoltà riscontrate è stata l'esportazione del filmato finale che ha richiesto molti tentativi e un notevole tempo di attesa, probabilmente dovuto alla traccia audio scelta.
Per risolvere il problema i ragazzi ne hanno realizzato una versione senza sonoro che hanno montato in seguito con le opzioni di editing fornite da YouTube.
Il video rappresenta la fase finale di una delle tappe previste lungo il percorso didattico dedicato al "Consumo consapevole" 
     

venerdì 10 ottobre 2014

Le nostre apps


Ho recentemente ricevuto  qualche messaggio da amici e colleghi che, appreso  della nostra nuova avventura in classe con i tablet Android, sono curiosi di sapere come stiamo attrezzato l'aula e soprattutto con quali apps intendiamo configurare le tavolette!
Lascio allora sul blog la presentazione delle principali risorse che, insieme al consiglio di classe, abbiamo esaminato cercando di privilegiare quelle ad accesso e uso gratuito.
Un'avvertenza: le ultime slide, quelle dedicate all'elaborazione video e alle applicazioni musicali, sono ancora poco più che delle ipotesi di lavoro!
Se qualche gentile lettore volesse segnalare qualcosa di interessante, come al solito, lo spazio per i commenti è apertissimo!

sabato 13 settembre 2014

La LIM è morta viva la LIM

Nell'ultimo documento presentato dal Presidente del Consiglio e intitolato significativamente "La buona scuola", vi sono alcuni riferimenti all'innovazione digitale nella scuola italiana.
Il passaggio che sicuramente merita una particolare attenzione è quello dedicato alla LIM e, attraverso essa, allo sforzo compiuto dai governi precedenti nel settore della scuola digitale.
Cito: "Il processo di digitalizzazione della scuola è stato troppo lento, non solo per mancanza di risorse pubbliche. Abbiamo anche investito in tecnologie troppo “pesanti”, come le Lavagne Interattive Multimediali (le famose “LIM”), che hanno da una parte ipotecato l’uso delle nostre risorse per innovare la didattica, dall’altra parzialmente “ingombrato” le nostre classi, spaventando alcuni docenti."
Quindi il processo di digitalizzazione della scuola italiana è stato inadeguato perché abbiamo sbagliato a puntare sulla LIM? Ma elenchiamone i motivi:
a) troppo costosa
b) tecnologia ingombrante
c) spaventa i docenti (?)
Il dibattito sulle LIM è sempre stato vivace anche prima del 2009; anno in cui il ministero decise di accelerare sull'innovazione digitale a scuola proponendo, fra altre azioni, anche il cosiddetto Piano LIM.
Fin da allora, dicevo, le funzioni e le potenzialità della LIM furono esplorate, condivise e criticate in modo molto attento sia sul versante della didattica sia su quello dell'apprendimento senza trascurare gli aspetti più propriamente tecnici, gestionali e amministrativi.
A questo proposito devo dire che le pecche rilevate dal Presidente non sono neanche tra quelle più originali: a tutti, commentatori e utilizzatori, apparve subito evidente che "un'ingombrante" tecnologia d'aula come la LIM non avrebbe raggiunto nessuno dei suoi obiettivi se non si fosse resa nel più breve tempo possibile “trasparente”.
La leggerezza auspicata faceva riferimento non solo alle urgenti abilità che richiedeva ma anche alle competenze programmatiche necessarie affinché, almeno nel medio periodo, la LIM potesse alimentare sia il patrimonio strumentale sia l’esperienza progettuale a disposizione degli insegnanti.
É accaduto tutto questo? Probabilmente non nel modo né nei numeri sperati.
C’è tuttavia da rimarcare che in qualche realtà la LIM non solo non ha faticato ad inserirsi nelle attività formative quotidiane ma anche contribuito a consolidare buone pratiche e motivare spunti innovativi.
In alcuni casi ha modificato l’approccio verso le tecnologie digitali e, quasi come un cavallo di Ilio, ha addirittura convinto molti istituti scolastici ad investire per superare lo stato di arretratezza e obsolescenza in cui versavano.
Casi felici che non fanno statistica? A ben vedere, sono i casi in cui la tecnologia è stata percepita subito come un’opportunità, un valore aggiunto; sono le scuole dove dirigenti e insegnanti hanno voluto e saputo accettare una nuova sfida soprattutto perché coinvolti nelle diverse fasi delle esperienze.
Credo anche che non siano poi così poche quelle realtà dove le tecnologie digitali si sono bene integrate nei contesti formativi anche perché in molti sono stati capaci di muoversi in modo autonomo spendendo motivazioni e competenze proprie. 
Insomma una tecnologia per essere ingombrante non deve avere necessariamente le dimensioni della LIM, né il suo costo; è sufficiente una penna USB di pochi euro che nessuno ha ordinato e di cui nessuno sa cosa farsene.
I contesti che nonostante gli investimenti sembrano aver fallito sono a mio avviso quelli dove l’innovazione è stata più subita che richiesta; sono quegli ambienti in cui sono piovuti beni strumentali lontani dalle possibilità, dai desideri e dalle esigenze dei loro utilizzatori.
Infine bisogna pure tener conto di quelle resistenze, non necessariamente rilevabili solo nel corpo docente, che nella stragrande maggioranza dei casi hanno fatto di tutto per far fallire qualsiasi cambiamento, non solo quello riguardante la LIM.
Senza dubbio l'essere innovatori non dipende dal possesso di una LIM ma farne ora il capro espiatorio mi sembra non solo sbagliato, per i motivi che ho accennato, ma anche inquietante.
Questo improvviso giudizio di valore sulla LIM poco strutturato e giustificato appare più come una concessione ad una certa concezione tradizionalista della scuola che una vera e propria riflessione scientificamente validata.
A pensare male appare come un nuovo disimpegno dato che una connessione veloce per tutte le scuole d’Italia non mi sembra un grande obiettivo; anzi temo che una connessione alla rete per tutti i cittadini sia ormai il grado zero di una seria agenda digitale.

venerdì 5 settembre 2014

Chromecast alla Lim


Proprio ieri mattina ho incominciato a testare i dispositivi e le nuove attrezzature che insieme ai colleghi avevamo deciso di acquistare per la nuova classe digitale.
Fra le diverse soluzioni che abbiamo immaginato per mantenere un alto indice di interattività operativa fra i strumenti presenti in aula (tra cui 30 tablet!) c'è anche il recente dispositivo presentato da Google: Chromecast.

Quella che sembra solo un'elaborata chiavetta USB è invece un mini sistema operativo pensato principalmente per lo streaming dei contenuti multimediali sul televisore. In altre parole attraverso la nostra rete wifi si instaura una sorta di ponte fra la Rete e la TV sulla quale si possono riprodurre filmati, immagini, musica e altro controllando il tutto attraverso il PC, lo smartphone o il tablet.
Per maggiori approfondimenti si può fare riferimento al sito ufficiale o alle migliaia di tutorial che già popolano la rete: è sufficiente un banale ricerca con google.
Ancora più interessanti sono gli sviluppi di questa tecnologia dato che proprio in questi mesi ha aggiunto una interessante funzione di screen mirroring; purtroppo ad oggi è abilitata solo per alcuni dispositivi ma sembra che presto possa essere estesa almeno ai dispositivi attrezzati con Android 4.4 KitKat.
Ci sono tuttavia numerose apps che cominciano a supportare il sistema.
Una di queste è CastPad che consente di disegnare sul telefono o sul tablet visualizzando il tutto in tempo reale sul televisore o su altri dispositivi collegati a Chromecast.
Il sistema attiva così comodi e veloci schermi di proiezione controllati magari da un tablet sul quale si può scrivere, disegnare, importare immagini e altro, tutto in mobilità e senza l'ingombro di cavi o ingombranti mezzi tecnici.
Aspettando che ChromeCast permetta il mirroring diretto anche dei nostri tablet :(  ho anche provato Chromecast alla porta HDMI del proiettore della LIM.
Le potenzialità del sistema sono subito evidenti se si tiene anche conto del fatto che, alla stessa sessione di lavoro, possono accedere tutti coloro che, avviata CastPad, condividono la connessione a ChromeCast.

Il video in testa al post  dovrebbe illustrare meglio ciò che dico e per questo va un ringraziamento all'autore con un bel link al suo canale.
E' insomma sufficiente avviare CastPad per avere una comoda e ubiqua lavagna condivisa!

domenica 29 giugno 2014

Nuova App per le Slide di Google Drive

Proprio in quest'ultima settimana di giugno gli sviluppatori di Google hanno pensato di completare la nota suite di produzione di Drive con il rilascio di una nuova app per le Slide di Google Drive.
Finora sui dispositivi Android si poteva accedere al proprio spazio su Drive ma creare e modificare solo i Documenti e i Fogli di lavoro: una fastidiosa limitazione alle potenzialità di produzione che hanno fatto la fortuna dell'applicazione.
Con l'ultima release del l 25 giugno invece si aggiunge finalmente l'app dedicata alle Presentazioni per creare e finalmente modificare anche da mobile i nostri lavori.
Provandola tuttavia si scopre presto che la nuova app non è proprio entusiasmante: le opzioni di formattazione infatti sono proprio ridotte al minimo. La cosa curiosa è che agendo dalle impostazioni  si può abilitare l’app alla “creazioni di file in altri formati” in particolare il più diffuso formato di Office: il *.ppt.
In questo caso le opzioni di editing aumentano e oltre il testo si possono inserire immagini salvate sul dispositivo o riprese direttamente dalla sua cam, oltre il testo e le forme classiche.
Insomma è ancora lunga la strada da percorrere per avere anche sui dispositivi mobili suite di produzione che possano rivaleggiare con con le più note e blasonate applicazioni desktop ma almeno si notano segnali di attenzione da parte di Google che dovrebbe avere più di un motivo per migliorarne la qualità e l’efficenza.

domenica 18 maggio 2014

Scratch su tablet android

Sollecitato dalla richiesta della collega di Tecnologia e dal recente festival svoltosi a Torino ho provato a verificare se con un tablet android fosse possibile utilizzare Scratch.
Da una veloce ricerca sembra che gli sviluppatori si siano già posti il problema di come rendere compatibile questa interessante e divertente applicazione, sviluppata con Adobe Flash, con i dispositivi mobili.
Tuttavia la versione di Scratch in puro Html5 sembra ancora da venire e quindi ho provato a fare qualche esperimento.
Ho innanzi tutto installato sul mio tablet l'ultimo flash player ancora compatibile con Android (qui una guida veloce) e abilitato al plugin gli unici due browser per Android con cui sembra funzionare: Firefox e Dolphin.
Devo dire subito che il mio amato Firefox non si è dimostrato all'altezza! Impossibile settare i menu ma ancora più difficile trascinare gli elementi di Scratch con il drag e drop: operazione fondamentale per l'editor dell'applicazione.
Dolphin invece si è mostrato più versatile ma soprattutto in grado di ripondere a tutti gli eventi necessari alla gestione e al funzionamento del programma.
Il drag e drop e il trascinamento sono abbastanza immediati, lo scorrimento dei menu e delle pagine non semplice, ma con un po' di pazienza e precisione fa quello che gli si chiede.
Insomma il browser Dolphin, già conosciuto agli utenti del robottino, sembra essere il miglior candidato per usare Scracth su dispositi mobili Android.

Almeno finora...
Un primo consiglio: attivate subito dal menu modifica la modalità Stage piccolo.

domenica 23 febbraio 2014

Sistema Solare 3D

Rispolverando e risistemando vecchi link, appunti e segnalazioni varie mi è capitato di rivedere questa splendida simulazione astronomica in 3D: Solar System Scope.
Si tratta di un’elaborata ricostruzione tridimensionale del sistema solare in flash che, non solo risulta gradevole, ma anche sufficientemente accurata per suscitare stimolanti e significative riflessioni   
Avevo memorizzato e già segnalato qui la risorsa nel lontano 2011, ma la nuova visita mi ha riservato qualche piacevole sorpresa.
Alla gradevole esperienza di navigazione via mouse si aggiunge un rinnovato sistema di opzioni che rende più semplice la visualizzazione di pianeti, delle stelle e anche delle costellazioni e delle comete orbitanti attorno al Sole.
Inoltre, selezionato uno specifico pianeta, è possibile attivare una scheda essenziale sulla conformazione fisica del corpo celeste.
Si può ancora selezionare l’opzione che porta ad un’accurata animazione sulla rotazione apparente del cielo, per la quale si possono determinare la posizione e la direzione dell’osservatore e godere così della visione particolareggiata delle costellazioni, anche in tempo reale (ricorda un po’, per chi l’ha provato, SkyMap).
Ho appena sperimentato l’app per android, scaricata da Google Play, e l’esperienza sul tablet sembra avere le stesse caratteristiche positive.
Mettere ordine fra le vecchie cose porta i suoi benefici anche nel virtuale ;)
Buona navigazione!

martedì 18 febbraio 2014

Scambi di esperienze

Oggi ha avuto luogo il primo dei tre appuntamenti di formazione sulla didattica digitale. I colleghi mi hanno chiesto di condividere alcune delle pratiche legate alle sperimentazione della classe 2.0 e all'ultimo progetto con il quale abbiamo esteso quell'esperienza alle nuove classi.
Ho pensato quindi di proporre anche a loro una serie di nuove attività, vicine ad una didattica laboratoriale, comunque il più lontano possibile da una lunga, noiosa e poco produttiva sequenza di slide.
Date quindi alcune indicazioni iniziali ho subito pensato di introdurre l'uso di importanti applicativi in grado sollecitare il lavoro cooperativo ma soprattutto alcuni indispensabili tools per archiviare, selezionare e classificare l'enorme flusso infomativo proveniente dalla rete per costruire risorse strutturate sempre reperibili e disponibili.
Ho pensato che Diigo, sia per le sue funzioni specifiche sia per le potenzialità che esprime anche nell'analisi e nella condivisione delle risorse web, potesse costituire un buon punto di partenza.
Ho notato tanto interesse, grazie anche ai pc presenti in aula per provare subito l’applicazione; anzi abbiamo subito pensato di costituire un piccolo network della scuola: un’attività che, se sostenuta nel tempo, sono sicuro, porterà enormi benifici nelle pratiche non solo didattiche di tutti.
Il prossimo appuntamento sarà dedicato alle Google Apps: alle loro funzioni specifiche di produzione ma soprattutto alle interessanti possibilità di scambio e condivisione dei documenti e delle risorse.

giovedì 6 febbraio 2014

Un blog "DiClasse"

Un saluto al neonato blog della 1°D: una classe che comincia ad utilizzare alcuni strumenti digitali nelle proprie attività didattiche. Hanno già un piccolo sito di classe con il quale condividono risorse, scadenze e varie attività e adesso con questo blog cominciano a socializzare qualche esperienza anche extrascolastica. Spero che riescano a portare avanti il loro progetto e che, oltre a divertirsi e sperimentare questa nuova forma espressiva, possano aggiungere qualcosa di significativo all'esperienza di tutti.