lunedì 28 giugno 2010

Video e YouTube

Dopo l'introduzione della LIM nella nostra scuola, alcuni insegnanti hanno subito sperimentato in ambito didattico i servizi più famosi del web, YouTube fra questi.
In particolare si sono utilizzati filmati di diverso genere, alcuni anche di pregevole fattura, per introdurre o approfondire gli argomenti esposti in classe.
Molto spesso l'esigenza di conservare o più semplicemente di riprodurre agevolemente i filmati ha fatto sorgere problemi di download e magari di conversione da un formato video in un altro.
Oggi, con notevole ritardo, rimando ad un servizio che, oltre a scaricare e salvare in locale il video preferito su YouTube, permette la conversione in diversi formati: si tratta di Catch YouTube.
Attenzione però, il download di molti contenuti potrebbe violare le norme (desuete, anacronistiche, ecc. ecc. ma in vigore) sul copyright.

venerdì 18 giugno 2010

Microsoft web apps

Anche il colosso Microsoft, rivedendo - forse - la sua filosofia di mercato lancia sul web la versione cloud del famoso pacchetto Office.
Collegandosi alla pagina prestabilita si ha accesso ad una versione della suite da ufficio accessibile via web a titolo completamente gratuito, compatibile con la versione desktop.
L'intento di MS è sicuramente quello di inserirsi fra i servizi più noti e utilizzati sul web come le Google Apps e altre web application simili (vedi Zoho ed altri) che lentamente ma inesorabilmente stavano sottraendogli quote sempre più ampie di utenti.
In effetti, le Web Apps negli ultimi tempi sono molto migliorate ed hanno acquisito funzioni e utilità da far invidia alle più blasonate applicazioni desktop.
Il caso di Zoho, che ho già citato, è molto emblematico: la suite possiede veramente tantissime applicazioni dedicate alla produttività dell'ufficio e al web, con tantissime funzioni anche molto avanzate.
In più, tutte le web apps, permettono la condivisione dei documenti, funzione utile non solo per scambiare file più agevolmente ma anche per lavorarci a più mani, magari a distanza.
Ma torniamo a Microsoft! I punti di forza del suo servizio sono senza dubbi la piena compatibilità con l'ultima versione di Office, i 25 Gigabyte di spazio messo a disposizione dei nostri documenti (il servizio si chiama Skydrive ed è utilizzabile anche separatamente come drive virtuale, repository remoto ecc.) e la semplicità di accesso poiché è sufficiente avere un account valido su windows live: in pratica quello che serve per utilizzare Messenger. Si tratta naturalmente di una versione di Office da "browser" senza la ricchezza di gestione dei documenti propria dell'applicazione desktop, ma possiamo immaginare che se MS dovesse decidere di investirci maggiormente in futuro le cose potrebbero migliorare sensibilmente.
 N.B.
A livello didattico l'applicazione, oltre ad essere facilmente raggiungibile, la percentuale dei ragazzi che utilizza Messenger è veramente altissima, può essere un’alternativa alla cattiva gestione dei file, alla loro distribuzione, una valida piattaforma per sperimentare situazioni di collaborazione e condivisione del lavoro.

venerdì 11 giugno 2010

Incontro del 10 giugno

Oggi, presso la nostra scuola, è avvenuto l'incontro organizzato dall'USR del piemonte con i dirigenti e i referenti delle cl@ssi 2.0 della regione, il gruppo di supporto, il direttore generale De Sanctis, e la Dott. Schietroma per il ministero. Dopo l'esposizione introduttiva del dott. Cagni e delle dottoresse Tirocchi e Taddeo, che hanno descritto per parole chiave, livelli raggiunti e obiettivi futuri il lavoro fin qui svolto da ognuna della classi, si è cercato di fare il punto dell'esperienza. In generale credo che le scuole e soprattutto i colleghi abbiano risposto non solo con attenzione e competenza alla sfida delle cl@ssi 2.0 ma aggiugendo anche quel surplus di fantasia e immaginazione progettuale che, pur prendendo spunto da diverse esperienze già realizzate, rappresenta il vero valore aggiunto di questa difficile ma affascianante sfida professionale.
Inevitabili sono stati gli interventi che miravano a circoscrivere le criticità principali che nel corso del progetto sono subito venute a galla. In particolare è evidente la contraddizione di una funzione docente che continua a rimanere ingessata da organici e sistemi di organizzazione e reclutamento non più corrispondenti alle necessità di una scuola che cerca di star dietro alle esigenze formative di una società sempre in più rapida evoluzione.
Un insegnante oggi è quasi bloccato, forzato alla lezione frontale e soprattutto poco supportato quando tenta di introdurre innovazione, ricerca e curiosità fra i propri standard professionali.
Il tempo anche in questo caso è stato tiranno e ci ha rubato altre parole ed idee che non mancheranno di arricchire i prossimi dibattiti del gruppo piemontese. La parola d'ordine finale è stata "teniamoci d'occhio" e posso assicurare che il mio sguardo attento non mancherà.

domenica 6 giugno 2010

Qualche lettura interessante

Ho trovato l'intervento della dott. Magda Pischetola quasi per caso, curiosando fra gli atti del convegno Didamatica 2010, una manifestazione promossa dall'AICA che si propone, così è scritto sulla home, "di fornire un quadro ampio e approfondito delle ricerche, delle innovazioni e delle esperienze nel settore dell'informatica applicata alla didattica".
Segnalo l'intervento perché, proponendosi come obiettivo una disamina sulle competenze digitali nella scuola, interviene in modo essenziale sui punti di forza, sui benefici, sulle teorie, sugli equivoci e sulle criticità che accompagnano l'ingresso delle nuove tecnologie nella scuola italiana. Un volo radente su alcuni punti essenziali, argomenti inevitabili per chiunque voglia introdurre nuovi strumenti nella didattica. Sul sito dedicato al convegno, nelle sezione elenco lavori, sono pubblicati molti interventi, tutti rigorosamente dedicati alle tecnologie informatiche per la didattica. Buona lettura

mercoledì 2 giugno 2010

Visualizza il disastro a casa tua

Il titolo del post traduce molto liberamente l'intero indirizzo di questo sito, http://www.ifitwasmyhome.com. L'idea è tanto semplice quanto drammaticamente efficace. Il disastro petrolifero nel golfo del messico è forse troppo lontano e così immenso che difficilmente se ne comprendono le dimensioni e i danni. Perché non provare attraverso una mappa di google a trasportare la marea nera in luoghi a noi più familiari? Probabilmente ne rimaremmo atteriti! Come è successo a me!
Sul sito inoltre c'è una cam che in diretta documenta l'inarrestabile fuoriscita del greggio!